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Collegiata di San Medardo

Attestata già nel 1208, e ricostruita tra il 1634 e il 1644 su progetto di Michele Buti, la Collegiata di San Medardo conserva veri e propri capolavori d’arte: due straordinarie opere di Luca Signorelli, il polittico di S. Medardo e il Battesimo di Cristo; il monumentale dossale in terracotta invetriata (1510-1513) di Giovanni della Robbia; dipinti di Ercole Ramazzani, Claudio Ridolfi, Simone Cantarini, Piergentile da Matelica e Venanzio da Camerino.

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La barocca collegiata di San Medardo è una chiesa-museo che reca l’insolita intitolazione di S. Medardo (VI secolo), vescovo di S. Quintino molto venerato in Francia. Secondo la tradizione,la Chiesa dovrebbe il suo nome a una reliquia di San Medardo (Santo Francese) donata, alla Comunità di Rocca Contrada dall’Imperatore Carlo Magno.
Attestata già nel 1208,la chiesa fu elevata a Collegiata a fine 1500; fu completamente ricostruita tra il 1634 e il 1644 su progetto di Michele Buti. Nel XVII secolo la cupola fu danneggiata da due terremoti di notevoli entità e fu ricostruita dall’Architetto Andrea Vici, allievo del famoso architetto Luigi Vanvitelli. L’imponente costruzione ha la facciata in cotto a due ordini, incompiuta, e un armonioso interno a navata unica su cui si aprono otto cappelle. All’interno si possono ammirare veri e propri capolavori dell’arte: due straordinarie opere del grande artista rinascimentale Luca Signorelli, il Polittico di S. Medardo (1507) e il Battesimo di Cristo (1508); il monumentale dossale in terracotta invetriata Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Gerolamo (1510-1513) di Giovanni della Robbia, esponente di spicco della famosa bottega fiorentina e con forse la presenza di Andrea Della Robbia; gli arredi lignei dei maestri intagliatori Leonardo Scaglia e Francesco Giglioni, che qui operano tra il 1647 e il 1650; le numerose opere di Ercole Ramazzani, artista locale allievo di Lorenzo Lotto, tra cui si segnalano il Battesimo di Cristo (1593) e il Giudizio Universale (1597), ultima opera dell’artista; alcune opere di Claudio Ridolfi il Veronese, discepolo del Barocci (sec. XVII); Madonna del Rosario con i SS. Domenico e Caterina da Siena (1642), uno dei capolavori di Simone Cantarini il Pesarese (1612-1648) allievo prediletto e ribelle di Guido Reni; una Madonna col Bambino, S. Anna, S. Giuseppe e S. Gioacchino (1529), bella tavola di Piergentile da Matelica e Venanzio da Camerino.
Su prenotazione è possibile visitare la raccolta museale di San Medardo, dove sono esposte straordinarie opere dei Signorelli e di Ramazzani.

  • location DOVE

  • ticketCOSTO

    gratuito

  • info INFORMAZIONI

    Ufficio I.A.T.:  Arcevia Corso Mazzini 22, tel. 07319127 (15 giugno – 30 settembre)
    Municipio: Arcevia Piazza Garibaldi 67, tel. 07319899  (centralino)
    Biblioteca / Centro culturale “San Francesco”: Arcevia Corso Mazzini 64, tel. 0731984561

    Sito Web

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