sec. XVII
Collocato al di sopra di Porta Nuova conserva uno straordinario gioiello: un gruppo scultoreo attribuito all’artista palermitano Giacomo Serpotta, 1650 c.a-1732 che occupa un’intera parete della camera da letto ed è parte integrante di una ex alcova
...Eretto in forme rinascimentali con archi e lesene sopra Porta Nuova, dove in precedenza sorgeva il Cassero la parte dell’edificio più degno di nota è oggi quella di proprietà Fornaroli. L’elemento di maggiore interesse, che rende unico il palazzo, è rappresentato dal gruppo scultoreo di straordinaria bellezza che occupa un’intera parete della camera da letto ed è parte integrante di una ex alcova. L’opera (per la quale, peraltro senza alcun riscontro, si fa il nome del palermitano Giacomo Serpotta, 1650 c.a-1732) è interamente eseguita in stucco bianco e rappresenta due figure femminili che, a guisa di cariatidi, sorreggono l’arco a sesto ribassato che separa la camera dall’alcova vera e propria, oltre a varie coppie di putti che reggono conchiglie e stemmi (la presenza di quelli dei Buti e dei Razzanti di Matellica fa ipotizzare che l’opera sia stata commissionata in occasione del matrimonio tra Buti Ignazio e Giulia Razzanti avvenuto nel 1717). Inglobata nel Palazzo Buti si apre la Porta Nuova accesso aperto nel secolo XVII su richiesta della famiglia Buti stessa.
La nuova porta andò probabilmente a sostituire una antica pusterla opposta a Porta Santa Croce e denominata Porta di Malachiusi.