immagine Collegiata di San Francesco

Monumento, Storico

Collegiata di San Francesco

La Collegiata di San Francesco è una costruzione di origine medievale viene completamente rifatta tra il 1752 e il 1759 secondo il progetto dell’architetto Arcangelo Vici di Arcevia. La chiesa è ricca di opere d’arte tra cui dipinti di Claudio Ridolfì e un un prezioso Crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino.

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Nel 1265 il cardinale Simone Paltanieri benediceva la prima pietra della nuova chiesa di San Francesco i cui lavori, probabilmente, erano già terminati nel 1281, anno di fusione di una campana collocata ancora oggi nel campanile. Di questa primitiva costruzione restano alcune testimonianze architettoniche, quali archetti di centina e motivi decorativi nelle parti interne della torre campanaria. Nel 1528 si costruisce il nuovo chiostro nel convento adiacente e dieci anni dopo viene ampliata la vecchia chiesa. Ciononostante essa agli inizi del Seicento risulta angusta ed artisticamente superata, cosicché negli anni 1638-1639 viene ricostruita secondo i gusti dell’epoca. Nel Settecento alcuni terremoti, in particolare quello del 1727, rendono necessari nuovi lavori. Nel 1749 viene ultimata la costruzione del convento, mentre tra il 1752 e il 1759 viene innalzata la nuova chiesa secondo il progetto dell’architetto Arcangelo Vici di Arcevia. Questa nuova chiesa agli inizi del XIX secolo è “in ottimo stato” e ricordata come “forse la migliore delle chiese del Comune e per la sua struttura e per la sua vastità. È ben situata, asciutta e salubre”. Pertanto si chiedeva “di traslocarvi la parrocchia come il locale più adatto per tutti i rapporti”. Ciò in effetti avvenne intorno agli anni trenta del secolo XX. confermandola sede parrocchiale fino ai giorni nostri. La chiesa, dalla facciata incompiuta, è a croce latina ad un’unica navata con cappelle laterali, transetto sormontato da cupola ed abside. Conserva tre dipinti di Claudio Ridolfi: l’Annunciazione, la Madonna col Bambino e i Santi Anna, Giuseppe e Antonio da Padova, l’Assunzione della Vergine. Nella seconda cappella a destra si trova il dipinto del pittore lughese Benedetto Dal Buono raffigurante San Francesco e San Domenico con Cristo irato e la Vergine lo placa e nella cappella seguente è custodito un prezioso Crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino. Accanto al primo altare ligneo posto nella prima cappella entrando a sinistra, qui trasportato dalla distrutta chiesa di San Pietro, è presente la tomba di Don Giacomo Luzietti (Corinaldo 1931 – Brezzo di Bevero 1994) cui si deve la nascita di due grandi opere: l’OARI (Opera Assistenza Religiosa Infermi), il cui principio ispiratore e animatore è proprio la comunione e la speranza vissute nel mondo della sofferenza e l’AVULSS (Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali dei Servizi Sociosanitari), associazione pioniera e profetica nel campo del volontariato.

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