InSuasa – Festival di Teatro nasce nel 2017 con la volontà di rivalutare l’antico Anfiteatro Romano di Suasa e con esso il parco archeologico Città Romana di Suasa, tra i più importanti ed estesi della Regione Marche.
Dall’edizione 2018, il Festival accoglie opere del Teatro classico greco e latino, sperimentazioni contemporanee e riscritture che siano sempre collegate con miti e leggende di antiche memorie. Un spazio fertile per giovani compagnie di professionisti e per attori, registi e doppiatori di fama nazionale ed internazionale che negli anni hanno potuto abitare il Festival.
Dal 2021 apre la sezione debutti, dove la volontà è quella di sostenere un progetto di messa in scena nella sua fase iniziale fornendo subito una vetrina all’interno del Festival, che dal 2019 è inserito anche all’interno della Rassegna TAU (Teatri Antichi Uniti) in collaborazione con AMAT.
11 Lug 2025 - 13 Lug 2025 - Area Archeologica Città Romana di Suasa
ore 21.15 | MEDEA
Agape Teatro
Lo spettacolo propone una rilettura personale della tragedia di Medea di Euripide, ambientandola sull’isola vulcanica di Stromboli, in Sicilia. Pur mantenendo intatti temi ed eventi dell’opera originale, l’adattamento intreccia la grecità antica con le tradizioni popolari eoliane, ricche di credenze magico-religiose, figure mitiche e rituali ancestrali. Medea diventa una straniera in un mondo ostile e arcaico, dove sopravvivono la sottomissione femminile e la diffidenza verso l’altro. L’opera si ispira anche al film Stromboli, terra di Dio di Rossellini, da cui riprende suggestioni visive e narrative. Quattro attori, attraverso continue metamorfosi, interpretano i vari personaggi e le donne del paese, in un richiamo alla tradizione teatrale greca. La lingua dialettale delle Eolie, le formule magiche e i canti arricchiscono il testo, creando un’atmosfera fiabesca. La colonna sonora originale, composta da Ramberto Ciammarughi con Francesco D’Oronzo, amplifica le emozioni e il simbolismo della vicenda. Completano la messa in scena le scenografie e i costumi di Francesca Filippini, ispirati all’immaginario eoliano, che trasformano lo spettacolo in un’esperienza visiva e sensoriale intensa e coinvolgente.
ore 21.15 | ODISSEO SUPERSTAR
VAN Verso Altre Nazioni
Con un linguaggio circense e musicale il Collettivo VAN continua la sua indagine sul classico, seguendo il solco di “2021: Odissea Nello Spiazzo”, approdando alla vita di Ulisse che diventa il filo rosso che unisce diverse mitologie che lo coinvolgono. La finzione è un gioco dichiarato. Gli attori si travestono di volta in volta per evocare e diventare i vari personaggi della narrazione. Grazie a delle quinte nere e al loro movimento il pubblico potrà fare un viaggio insieme con i Musi e l’eroe da un posto all’altro, decorando la scena e viaggiando con la loro immaginazione. “È il maschio bianco meno speciale che il mondo ha mai visto un uomo comune è solo un mortale Lo chiamano Odisseo”. La storia di Ulisse diventa la base per una commedia musicale fatta di voci e giochi sonori, dove la parola e il canto si uniscono per stimolare la fantasia degli spettatori e le spettatrici di ogni età. Cinque Musi presentano al pubblico la mitica storia di Ulisse. L’eroe omerico diventa il punto i vista privilegiato per raccontare, in modo ironico, scanzonato e poetico diverse storie della mitologia che lo vedono protagonista. Un uomo che voleva solo trovare una moglie si troverà coinvolto nelle più grandi mitologie, fino a ritagliarsi il suo ruolo da protagonista e diventare l’eroe furbo per eccellenza, “l’uomo dal multiforme ingegno”. Grazie a delle quinte nere e al loro movimento il pubblico potrà fare un viaggio insieme con i Musi e l’eroe da un posto all’altro, saltando da un mito all’altro in un meccanismo scenico con un ritmo narrativo crescente, post-moderno e dinamico.
ore 21.15 | ANTIGONE concerto
Elena Bucci e Marco Sgrosso
Registrazioni, musica elettronica e suono ai sensori si miscelano alle parole e sorreggono, provocano, contrastano le azioni, aiutando il salto verso una commistione contemporanea dei diversi codici linguistici della musica, del teatro e della danza. La lingua accoglie le suggestioni dei dialetti romagnoli e napoletani. Antigone è stata un vessillo di molti cambiamenti, lotte, nuove visioni, ribellioni ad un potere rigido e oppressivo. Ci pare che, in questo presente, questa storia sempre viva possa alludere anche alla necessità di interrogarsi su cosa siano le buone leggi, su quanto debbano abbracciare la complessità delle relazioni umane, su quanto sia importante fare tesoro delle tradizioni senza che diventino però una prigione, su come uno slancio coraggioso fino alla morte possa cancellare contrasti e inimicizie fino a portare un intero popolo ad una nuova e più ampia comprensione. Ritroviamo in Antigone un pensiero caro e desueto: nessuno può togliere la libertà di rinunciare a tutto, anche alla vita, per difendere un credo, un’idea, un’utopia.