Cantine aperte, degustazioni, eventi musicali
Sono ricche di proteine, fibre, vitamine e minerali essenziali. Spesso utilizzate in zuppe, stufati, insalate o come contorno. Confuse con i ceci.
Sono le cicerchie. Piccole e deliziose perle di terra marchigiana. Crescono nella ridente Serra de’ Conti, lì dove natura, storia e tradizione diventano un tutt’uno per la Festa dedicata alla Cicerchia che, come ogni anno, si celebra nell’ultimo fine settimana di novembre.
Segnatelo sul calendario: quest’anno il 24 a cena, il 25 e il 26 a pranzo e cena siete prenotati per un tuffo culinario nelle 15 Cantine del Buon Gusto sparpagliate per il Centro Storico di Serra de’ Conti (AN)!
L’archeologia ci offre traccia della cicerchia da ben 10.000 anni. Egizi, Babilonesi e Romani vi ci affondavano cucchiaio e forchetta, già ai tempi. Le cicerchie rimasero un alimento popolare in Europa anche durante il Medioevo e il Rinascimento.
In particolare, in Italia le cicerchie erano una fonte importante di proteine per le comunità montane.
Ed eccole qui, troneggiano nella festa a loro dedicata nell’ultimo finesettimana di novembre a Serra de’ Conti: nel cuore della terra del Verdicchio, del vino di visciola, dell’allegria, dei valori saldi, come la terra. Dell’umanità che troverete lungo i vicoli di un piccolo borgo lontano dai ritmi frenetici della grande città. Un borgo fuoriporta.
La Festa della Cicerchia è l’occasione per riscoprire i sapori della memoria, legati a tradizioni e usanze della nostra terra, come viaggio a ritroso nel tempo, ricco di piatti e prodotti tipici che rappresentano veri e propri tesori culinari.
Coltivata con tecniche a basso impatto ambientale, la cicerchia è oggi nuovamente posta all’attenzione di gastronomi, ristoratori e amanti della buona tavola, desiderosi di riscoprirne il semplice ma ricco sapore che ben si presta a innumerevoli ricette.
La festa si svolge nel Centro Storico di Serra de’ Conti, all’interno delle mura medievali, e si snoda lungo tutte le vie, i vicoli e le piazze del paese, illuminate per l’occasione da ceri e foconi.
Su queste strade lastricate da sampietrini si aprono le porte delle cantine dove è possibile gustare la cicerchia nelle sue numerose declinazioni: l’ormai celebre “zuppa di cicerchia in pagnotta”, ma non solo! La polenta di farina di cicerchia, le gustose creme ottenute da questo legume saporito(da provare quella con salsiccia e pancetta, o con i funghi, o con i crostini saltati), le cresce farcite o il panino con guanciale, verdure di stagione e polentina di cicerchia.
Accanto al legume principe di Serra de’ Conti, troviamo altri prelibati piatti della tradizione marchigiana: i maltagliati, gli gnocchi, gli strozzapreti, i vincisgrassi (non chiamateli lasagne!), lo stoccafisso, le tagliatelle con l’anatra, le cresce di polenta, la porchetta, lo stracotto, la brustenga, nonché vari dolci preparati con farina di cicerchia… il tutto innaffiato con dell’ottimo Verdicchio delle generose colline marchigiane, l’immancabile visciola e un bel vin brulé a concludere e scaldare il cuore.
La cura e l’attenzione che contraddistinguono da sempre la scelta dei piatti e delle ricette proposte rendono la Festa della Cicerchia una manifestazione imperdibile per gli amanti della buona tavola… non a caso la Regione Marche l’ha insignita del marchio “Sagra di Qualità”, una delle poche feste marchigiane ad aver ottenuto un simile riconoscimento.
Pensate sia finita qui? È solo l’inizio!
Quest’anno tuffatevi nei vicoli e nelle piazze del centro storico per scoprire dove si celano cantastorie e trampolieri, clown emozionali e marching band. Nei tre giorni di festa verrete allietati dalle allegre note di vecchie conoscenze come la Martinicchia, la Bassa Musica Città di Molfetta, la Folkantina live band ma verrete anche sorpresi da volti del tutto inediti come Barbadicapra Fisarmoniciclo, che vi (e si) divertirà con la sua fisarmonica e il suo monociclo per le vie del borgo; Terra Mater donne in musica, un gruppo folk marchigiano dal repertorio tutto al femminile; Mao Branca Street Band, con uno spettacolo di tamburi tutto incentrato sulle mani… il nome “mao branca” significa infatti “mano bianca”, perché il bianco del palmo della mano è quello che ci lega tutti, a prescindere dalla razza o dal colore della nostra pelle. Ma sono solo alcuni dei tantissimi spettacoli che quest’anno abbiamo pensato per voi!
Intrattenimenti per tutti i gusti e per tutte le età, per questa 28ma edizione: truccabimbi, animazione, conferenze con la partecipazione di ricercatori a livello europeo e a concludere dj Fantasy che vi terrà compagnia fino a tarda notte.
E per gli amanti di arte e spiritualità suggeriamo una visita al suggestivo Museo delle Arti Monastiche, un unicum in tutta Italia, che per l’occasione resterà aperto con orario continuato e per sabato 25 proporrà “I sassi di Alberta”, un laboratorio di letture dove la cicerchia si trasforma in storia!
Un’attenzione particolare è da sempre rivolta agli artigiani, al “saper fare”, a realtà un po’ dimenticate con l’avvento delle grandi catene e del lavoro in serie.
Per questo una selezione di mestieranti ridarà vita ad antiche lavorazioni in terracotta, legno, ferro battuto, a ricami e cucito, mentre altri ne proporranno di più particolari, con intrecci di spighe di lavanda o in cera di soia.
La Festa offre inoltre spazi espositivi non solo ai produttori agricoli, ma anche agli Agricoltori Custodi delle Marche, un progetto AMAP, con le loro tipicità.
Dulcis in fundo l’Ospite d’Onore, proveniente da un’altra regione e scelto tra i vari presidi Slow Food italiani, per confrontare e promuovere realtà differenti dalle nostre: quest’anno la scelta è ricaduta su una delegazione di Slow Food Veneto, che proporrà una selezione di prodotti tipici della regione come la Stortina Veronese, salame caratteristico del Basso Veronese, il Monte Veronese di Malga, formaggio dalla lunga stagionatura, e la grappa vicentina.
L’evento sarà come sempre a ingresso gratuito, e con il servizio bus navetta dalla zona artigianale (area sosta camper) al centro storico dalle ore 19.00 alle 3.00 – il sabato – e dalle 12.00 alle 22.00 – la domenica.
“Celebriamo un legume povero che per secoli ha fatto parte della nostra cultura alimentare. Intorno una bella festa per riscoprire i sapori della memoria e mantenerli vivi, per promuovere prodotti tipici di qualità e salvaguardare dall’estinzione realtà produttive minori. La Festa della Cicerchia e, insieme, esaltazione del buongusto, dei colori e dei profumi dell’autunno.”
A Serra de’ Conti, nel cuore delle terre del verdicchio, si tiene una manifestazione Enogastronomica unica nel suo genere: la “Festa della Cicerchia“, attraverso la quale viene celebrato un legume povero che per secoli ha fatto parte della nostra cultura alimentare, si riscoprono i sapori della memoria che così vengono mantenuti vivi, si promuovono i prodotti tipici di qualità e si salvaguardano dall’estinzione realtà produttive minori.
Ha sempre fatto parte, insieme agli altri legumi, della cucina povera delle nostre campagne, si pianta all’inizio di Aprile e si raccoglie in piena estate, non ha bisogno di particolari cure, resiste bene anche lla siccità. Come tutti i legumi ha un buon rapporto proteico, pochi grassi, molti amidi. Oggi viene posto nuovamente all’attenzione di gastronomi, ristoratori e amici della buona tavola, desiderosi di riscoprire i sapori e i piatti della nostra storia.
Il gioioso appuntamento della “Festa della Cicerchia” si svolge nel bellissimo centro storico all’interno delle mura medievali, un vero gioiello che ha mantenuto quasi intatto l’impianto urbano medievale ed è tra le terre murate meglio conservate della provincia di Ancona. In questo paese, che mantiene entro le mura il sapore e la suggestione di altri tempi, fra i vicoli e le piazzette, si snodano le numerose e caratteristiche cantine, grotte, locande, osterie, ove, oltre alla “Regina” cicerchia è possibile assaporare altri numerosissimi piatti della tradizione culinaria marchigiana (dai vincisgrassi al bustringo, dal coniglio in porchetta alle pappardelle all’anatra….) innaffiati da prestigiosi vini e soprattutto dal vin novello caratteristico di questa stagione.
...oops, sei in ritardo per questo evento!
Non preoccuparti, in Val Mivola non ci si annoia mai e puoi partecipare a tanti altri eventi!