"Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce."
Ferzan Ozptek
Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico?
Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare “Mine vaganti”. La prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviammo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura.
Certo, ho dovuto lavorare per sottrazioni, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento.
L’ambientazione pure cambia. Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, e per ciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo. Rimane la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Tutto precipita quando uno dei due si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per aprirsi ai suoi cari e vivere nella verità.
Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica.
Le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo. Il teatro può permettersi il lusso dei silenzi, ma devono essere esilaranti, altrimenti vanno riempiti con molte frasi e una modulazione forte, travolgente. A questo proposito, ho tratto spunto da personali esperienze. A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare. Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene. Qui c’è il merito di Luigi Ferrigno che si è inventato un gioco di movimenti con i tendaggi; anche le luci di Pasquale Mari fanno la loro parte, lo stesso per i costumi di Alessandro Lai, colorati e sgargianti.
Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce.
Nuovo Teatro e Fondazione Teatro della Toscana
FRANCESCO PANNOFINO
MINE VAGANTI
uno spettacolo di Ferzan Ozpetek
scene Luigi Ferrigno
cast in via di definizione
costumi Alessandro Lai
luci Pasquale Mari
Nella sezione download tutte le informazioni su abbonamenti e biglietti
Biglietteria Teatro La Fenice
DAL 21 SETTEMBRE ALL’11 OTTOBRE
Dal lunedì al sabato dalle ore 17 alle ore 20
il giovedì e il sabato anche dalle ore 10.30 alle ore 12.30
chiuso festivi e nei giorni 29 – 30 settembre
DAL 12 OTTOBRE
Ogni giovedì, venerdì e sabato dalle ore 17 alle ore 20
il giovedì e il sabato anche dalle ore 10.30 alle ore 12.30
nei giorni di spettacolo dalle ore 17
la domenica di spettacolo dalle ore 16
BIGLIETTERIA ROTONDA A MARE
Il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio
La campagna abbonamenti si aprirà il 21 settembre al botteghino del Teatro La Fenice (dal lunedì al sabato dalle ore 17 alle ore 20 il giovedì e il sabato anche dalle ore 10.30 alle ore 12.30 chiuso festivi e nei giorni 29 – 30 settembre) con la riconferma del posto per gli abbonati della stagione 2023. Dal 2 ottobre i nuovi abbonamenti esercitando anche la prelazione per i fuori abbonamento (massimo 2 bigfietti per ogni abbonamento sottoscritto)
Phone numbers
071 7930842
Amat 071 2072439
3351776042 (dalle ore 09.30 alle ore 12.30)
ATTACHMENTS Info abbonamenti e biglietti
How to get there
Il teatro la fenice si trova in via Cesare Battisti, 30.
Dalla stazione è facilmente raggiungibile a piedi, in solo 5 minuti di passeggiata nel centro storico.
Vicino al teatro sono presenti 2 parcheggi: quello della ex pesa pubblica e quello di ponte Zavatti
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